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Il blog di Secrets Of The Ancients

Accendere il fuoco con la tecnica del trapano a mano

30/3/2020

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Sebbene l’archeologia abbia individuato tracce di un apparente uso intenzionale del fuoco che risalgono a periodi remoti della Preistoria (1,5 milioni di anni fa), non ci sono prove in Europa che attestino l’utilizzo di una vera e propria tecnica di accensione da parte dei nostri antenati fino alla fine del Paleolitico superiore. In Italia la più antica testimonianza di focolare è quella rinvenuta nella Grotta di San Bernardino presso Mossano (Vicenza), datata 250.000 – 200.000 anni fa mentre i primi “acciarini” documentati sono quelli rinvenuti presso l’Isolino Virginia sul Lago di Varese, risalenti al tardo Neolitico ed oggi conservati al Museo civico archeologico di Villa Mirabello. Si tratta di oggetti abbastanza singolari, strumenti in selce inseriti in manici di corno di cervo ed utilizzati probabilmente per colpire dei solfuri di ferro (pirite o marcassite) al fine di produrre delle scintille.
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Figura 1 - Trapani (a destra) e basi (a sinistra) per la tecnica dell'hand drill.
Della tecnica di accensione del fuoco per percussione abbiamo ampiamente discusso nel precedente articolo dedicato all’accensione e al trasporto del fuoco nel Calcolitico italiano; se ve lo siete perso, questo è il momento giusto per andare a recuperarlo!
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Figura 2 - Serie di basi in tiglio con segni di utilizzo.
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Figura 3 - Serie di trapani in nocciolo, artemisia e verbasco.
Per quanto riguarda le tecniche di accensione del fuoco per frizione, che si basano sullo sfregamento di pezzi di legno, non si hanno testimonianze archeologiche in Italia per i periodi del Paleolitico e del Neolitico. Non possiamo dunque sapere se tali tecniche venissero effettivamente utilizzate insieme a quelle a percussione. Per impararle possiamo osservare il modo in cui vengono messe in pratica ancora oggi dalle popolazioni aborigene ed effettuare delle prove sperimentali. Esistono diverse tecniche che permettono di accendere un fuoco tramite lo sfregamento di legni, molto famosa è la tecnica del trapano ad arco che prevede l’utilizzo di un arco in legno, con relativa corda, per mettere in rotazione un bastone che agisce verticalmente, il cosiddetto trapano. In questo articolo prenderemo in esame una versione più semplice di quella tecnica che prende il nome di tecnica del trapano a mano (o hand drill).
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Figura 4 - Nido di erba secca con all'interno dei trucioli di Fomes fomentarius.
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Figura 5 - Set di attrezzi per la preparazione del kit: punteruolo, raschiatoio e cuoio per la raccolta della brace.
La tecnica consiste nel far roteare il trapano tra le mani, in modo che una delle due estremità ruoti all’interno di una cavità circolare praticata su un altro pezzo di legno che prende il nome di base. La frizione produce simultaneamente calore e polvere di legno che all’aumentare della temperatura si trasforma in brace. La scelta delle essenze adatte è fondamentale in questo tipo di tecnica; alcune tipologie di legno permettono un’accensione più facile e veloce ed è bene cercare di risparmiare le energie avendone la possibilità. In generale vanno privilegiati legni morbidi per la base e legni leggermente più duri per il trapano. Morbidi significa che devono poter essere incisi premendovi contro con l’unghia del pollice. Per realizzare l’esperimento oggetto di questo articolo ho scelto una base in tiglio e un trapano in nocciolo. Prima di iniziare prepariamo subito un nido di erba secca all’interno del quale andremo a depositare la nostra brace. All’interno del nido può essere inserito dell’ulteriore materiale infiammabile che agevolerà la combustione: io ho optato per dei trucioli di Fomes fomentarius, il fungo esca.
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Figura 6 - Punteruolo in selce.
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Figura 7 - Creazione dell'invito dove cominciare a far ruotare il trapano.
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Figura 8 - Creazione della sede della rotazione.
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Figura 9 - Foro circolare all'interno del quale il trapano andrà a ruotare.
Per cominciare pratico un invito sulla base utilizzando un punteruolo in selce auto costruito. Questo invito ci servirà per creare una sede dove cominciare a far ruotare il trapano fino a che non si ottenga un foro perfettamente circolare. Non è necessario andare troppo a fondo in questa prima fase. Il passo successivo è creare, sempre sulla base, una tacca a forma di V che avrà l’importante funzione di veicolare la brace prodotta dalla frizione al di fuori della sede dove ruota il trapano. Per praticare la tacca mi avvalgo di un raschiatoio in selce mentre per raccogliere la brace ho inserito un pezzo di cuoio al di sotto del kit.
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Figura 10 - Raschiatoio in selce.
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Figura 11 - Creazione della tacca a V.
A questo punto è arrivato il momento di fare sul serio: per ottenere una brace bisognerà far ruotare velocemente il trapano tra le mani applicando contemporaneamente una costante pressione verso il basso. Si può eseguire questa operazione da seduti oppure poggiando un ginocchio a terra, quest’ultima posizione è forse quella più agevole per i principianti perché permette di applicare pressione facendo meno fatica. In ogni caso la tecnica è decisamente impegnativa dal punto di vista fisico ed ha un grosso impatto sulle mani; per evitare di ferirsi è bene procedere con moderazione e a piccoli passi.
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Figura 12 - Svolgimento della tecnica da seduto.
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Figura 13 - Svolgimento della tecnica con un ginocchio a terra.
Man mano che il trapano ruota ed asporta materiale, la polvere (che deve essere di colore nero) si deposita all’esterno della tacca a V e progressivamente si trasforma in brace cominciando ad emettere del fumo. Non resta che depositarla all’interno del nido e soffiare delicatamente fino ad ottenere una fiamma.
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Figura 14 - Fase iniziale, si comincia a far roteare il trapano tra le mani avendo cura di spingere verso il basso.
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Figura 16 - Comincia ad accumularsi una buona quantità di polvere di legno calda, il fumo aumenta.
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Figura 18 - Dopo aver inserito la brace nel nido si soffia delicatamente.
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Figura 15 - La polvere prodotta dalla frizione comincia a fuoriuscire dalla tacca, si sprigiona del fumo.
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Figura 17 - Il mucchietto di polvere fumante ci indica che abbiamo una brace.
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Figura 19 - Ed ecco la fiamma!
La tecnica del trapano a mano è di gran lunga la più affascinante tra le tecniche di accensione del fuoco per frizione, almeno a parere del sottoscritto. La relativa semplicità del meccanismo di esecuzione rispetto ad altre tecniche è bilanciata da un importante impegno fisico. Per questo è necessario scegliere le essenze adatte, prendersi del tempo per preparare correttamente il kit ed esercitarsi in maniera graduale, mettendo da parte la fretta di giungere rapidamente ad un risultato.
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    Livio Astorino

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Un corso completo, ben strutturato, di alto livello, con argomenti fondamentali per chi è appassionato di sussistenza primitiva. Livio trasmette il suo sapere, basato sull'esperienza pratica, dopo aver provato di persona ogni singola tecnica. È di profonda ispirazione e grande umiltà. Livio rende argomenti complessi, facili da imparare, alla portata di tutti. È stata un'esperienza unica e in Italia persone qualificate come lui, se ne trovano ben poche. Lo consiglio vivamente a tutti, ci si diverte tantissimo.
Oggi una giornata fantastica nella nostra scuola, Livio ci ha fatto fare delle splendide attività ed ha spiegato ai bambini in modo semplice e coinvolgente le tecniche usate nella Preistoria. Tra pitture rupestri, scheggiatura della pietra, accensione del fuoco e lavorazione dell'argilla i bimbi si sono divertiti tantissimo ed abbiamo imparato tanto, anche noi maestre! L'accensione del fuoco poi è sempre un momento affascinante!
Grazie Livio!!!!

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